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Fotovoltaico risparmio 2025: taglia la bolletta e recupera in 5 anni

fotovoltaico risparmio

Il fotovoltaico in bolletta è una delle strade più semplici e concrete per ridurre la bolletta fotovoltaico nel 2025. Un impianto fotovoltaico da 3 kW o più grande, se progettato correttamente, permette di ottimizzare la quantità di energia prodotta e all’impianto fotovoltaico ridurre i costi in bolletta in modo stabile nel tempo. I prezzi dei pannelli fotovoltaici sono calati, le detrazioni fiscali al 50% sono attive fino al 31 dicembre e i sistemi di accumulo rendono più facile usare l’energia quando serve. Con un impianto ben dimensionato puoi capire facilmente il fotovoltaico quanto si risparmia, riducendo l’energia acquistata dalla rete del 70–80% e recuperando l’investimento in 5–11 anni, spesso prima se gestisci bene i carichi. In questa guida troverai esempi pratici su quanto si guadagna con un impianto fotovoltaico da 6 kW o su quanto si guadagna con un impianto fotovoltaico da 100 kW, confronti con e senza batteria, incentivi e una checklist per scegliere l’installatore migliore. Le fonti ufficiali a fine pagina ti aiutano a verificare tutti i dati.

Sintesi rapida: quanto risparmi nel 2025

Per capire rapidamente il potenziale di risparmio energetico, vediamo subito quali cifre realistiche si possono ottenere con un pannello fotovoltaico e un impianto fotovoltaico ben progettato nel 2025.

Quanto si risparmia con il fotovoltaico nel 2025?

Se ti chiedi “fotovoltaico risparmio quanto si risparmia nel 2025?”, la risposta breve è: per una famiglia tipo il risparmio fotovoltaico va da 500 a 1.500 euro l’anno. Con un impianto residenziale da 3 kW senza batteria, i casi reali mostrano 660–810 euro/anno con autoconsumo intorno al 30% e la restante energia venduta al GSE tramite Ritiro Dedicato. Con batteria e abitudini orientate all’autoconsumo (lavatrice, lavastoviglie, boiler nelle ore solari), la copertura dei consumi sale al 70–80% e il risparmio annuo arriva spesso a 1.000–1.500 euro. Per le aziende il ROI tende a essere più rapido: carichi diurni elevati e continui, più ore di utilizzo e maggiore valorizzazione dell’autoproduzione accelerano il rientro. La chiave non è “quanti pannelli”, ma quanta energia riesci a consumare quando l’impianto produce.

Quanto costa un impianto fotovoltaico nel 2025?

I costi medi per un impianto fotovoltaico nel 2025 sono scesi rispetto agli anni passati. Un impianto da 3 kW costa di solito 4.000–6.000 euro; un 6 kW tra 7.000 e 14.000 euro, variabili in base a tetto, componenti e pratiche. Per uso residenziale è prevista l’IVA agevolata al 10% e la detrazione fiscale del 50% fino al 31/12/2025. In pratica, il costo “netto” dopo detrazione (spalmata in 10 anni) può scendere vicino alla metà del lordo, permettendo di ridurre i costi energetici in modo più efficace. Una stima semplice:

  • 3 kW: costo netto indicativo 2.000–3.500 euro dopo incentivi.
  • 6 kW: costo netto indicativo 3.500–7.000 euro dopo incentivi.

Queste forchette aiutano a valutare subito il rapporto costo/risparmio. Un preventivo serio include sempre progettazione, pratiche, allaccio, monitoraggio e garanzie chiare

Cosa cambia dal 2026?

Dal 2026 la detrazione sulle ristrutturazioni (che include l’impianto fotovoltaico residenziale) dovrebbe scendere dal 50% al 36%. Questo allunga il payback. La differenza può essere di 1–2 anni per molti casi domestici. Attenzione: alcuni bandi regionali o comunali possono compensare in parte il calo dell’incentivo. Vale la pena informarsi a livello locale e, se possibile, avviare l’iter entro il 2025 per bloccare le condizioni più favorevoli.

Fotovoltaico risparmio 2025: taglia la bolletta e recupera in 5 anni

Fotovoltaico risparmio base: come si genera il risparmio reale

Per comprendere come un impianto fotovoltaico può realmente influire sui costi della bolletta e sul risparmio energetico, è utile analizzare le principali leve che determinano il guadagno: autoconsumo, vendita al GSE e riduzione della bolletta.

Le leve del risparmio: autoconsumo, ritiro dedicato GSE, bolletta

Il risparmio nasce da tre leve. La prima è l’autoconsumo: ogni kWh che produci e usi subito è un kWh che non compri dalla rete. Lo “paghi” con l’investimento iniziale, ma da quel momento è un costo evitato al prezzo retail della tua bolletta. La seconda leva è l’energia immessa in rete. Quando non consumi subito, l’inverter manda l’energia alla rete e il GSE la ritira (Ritiro Dedicato). Qui ottieni un ricavo, ma con un valore più basso del prezzo retail che pagheresti per comprarla. È il motivo per cui si insiste sull’autoconsumo: il kWh autoconsumato “vale” di più del kWh venduto. Infine c’è la componente bolletta: riducendo i prelievi dalla rete, tagli non solo l’energia (kWh), ma spesso anche parte degli oneri variabili. Più autoconsumi, più risparmi.

Sistemi di accumulo: perché aumentano il ROI

La batteria sposta l’energia dal giorno alla sera. Quello che non consumi subito viene accumulato e usato quando rientri a casa. Così la copertura dei tuoi consumi può salire al 70–80% annuale. Questo effetto alza il risparmio annuo del 30–50% rispetto a un impianto senza batteria, a parità di produzione. Per scegliere bene, guarda alla capacità utile (kWh), all’efficienza round‑trip, ai cicli garantiti e al costo per kWh utile. Una batteria ben dimensionata si carica quasi tutta nelle giornate limpide, ma non resta inutilizzata quando il cielo è coperto: lavora di più in primavera‑estate, meno in inverno. La differenza la fa anche il tuo profilo: se consumi molto la sera, l’accumulo può trasformare la resa economica.

Tariffe e gestione carichi: la “benzina” del risparmio fotovoltaico

Vuoi massimizzare il risparmio fotovoltaico? Sposta i carichi programmabili nelle ore solari: lavatrice, lavastoviglie, asciugatrice, boiler elettrici. Un Energy Management System (EMS) o funzioni smart dell’inverter possono avviare i cicli quando la produzione supera una soglia impostata. La combinazione fotovoltaico + pompa di calore per acqua calda/riscaldamento e, se serve, una wallbox per l’auto elettrica, aumenta molto l’autoconsumo. In pratica, trasformi il tetto in una “centrale” per i tuoi usi principali. Con una tariffa a fasce, puntare sulle ore diurne aiuta doppiamente: usi la tua energia e, se serve, paghi meno quando la rete costa di più.

Costi, preventivi e ROI: esempi numerici 2025

Per capire concretamente quanto si risparmia con un impianto fotovoltaico e valutare il ritorno sull’investimento (ROI), vediamo un esempio pratico di un impianto residenziale da 3 kW senza accumulo, con dati realistici di produzione, autoconsumo e risparmio annuo.

Esempio 3 kW residenziale senza accumulo

Immagina una famiglia con consumi annui di circa 2.700–3.000 kWh. Un impianto da 3 kW costa 4.000–6.000 euro lordi. Con IVA 10% e detrazione 50%, il costo netto su 10 anni può scendere a 2.000–3.500 euro. La produzione annua varia con la zona: in Italia puoi aspettarti 3.300–4.200 kWh/anno dal Nord al Sud, con valori prudenziali in presenza di ombre. Senza accumulo l’autoconsumo tipico è intorno al 30%. I risparmi reali osservati per un 3 kW con 30% di autoconsumo più vendita al GSE per l’eccedenza sono 660–810 euro/anno. Il rientro sta spesso tra 7 e 11 anni. Se sposti lavatrice e boiler al giorno, puoi salire al 35–45% di autoconsumo e accorciare il payback.

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Esempio 6 kW con accumulo domestico

Per una famiglia da 4 persone con consumi 4.000–5.000 kWh/anno, un 6 kW con batteria è oggi lo “sweet spot”. Il costo lordo può andare da 7.000 a 14.000 euro, a seconda della capacità dell’accumulo, delle opere e del tetto. La detrazione del 50% è in genere applicabile anche alla batteria se fa parte dell’intervento. Con accumulo e gestione carichi, la copertura dei consumi arriva al 70–80%. Il risparmio annuo sta spesso tra 1.000 e 1.500 euro. Payback? Tipicamente 5–8 anni. Se riscaldi con pompa di calore e ricarichi l’auto nelle ore solari, l’autoconsumo cresce e il rientro si accorcia ancora.

Fattori che spostano il ROI (e come gestirli)

La resa cambia in base a irraggiamento, ombre e orientamento: Sud e tetti ben esposti producono di più, Nord e ombreggiamenti spingono su tempi più lunghi. Anche il profilo dei consumi conta: se lavori da casa o hai carichi diurni importanti, l’autoconsumo sale. Se usi quasi tutto la sera, la batteria diventa determinante. Infine c’è il prezzo dell’energia: l’impianto “copre” i futuri aumenti, quindi è una forma di assicurazione contro la volatilità tariffaria. Cosa puoi fare? Chiedi una simulazione di producibilità su base oraria, ottimizza i carichi e valuta un accumulo calibrato sui tuoi consumi serali reali. Piccoli accorgimenti, grandi differenze. Questo esempio mostra come il fotovoltaico risparmio incida direttamente sul ROI complessivo dell’impianto.

Quanti pannelli servono per una casa da 4 persone?

Per una famiglia tipo con 2.700–4.500 kWh/anno, la taglia consigliata è 3–6 kW. Dipende dallo spazio, dalle ombre e dai tuoi obiettivi. Vuoi coprire solo i consumi elettrici attuali? 3–4 kW possono bastare. Prevedi una pompa di calore o un’auto elettrica? Meglio 5–6 kW. In termini pratici, con moduli moderni da 400–450 W servono circa 7–8 pannelli per 3 kW e 12–15 pannelli per 6 kW. Se il tetto è piccolo ma ben esposto, scegli pannelli ad alta efficienza. L’obiettivo non è “riempire il tetto”, ma massimizzare l’energia utile per ridurre la bolletta.

Senza accumulo vs con batterie: confronto realistico

Per evidenziare le differenze tra un impianto senza accumulo e uno con batteria di accumulo, la tabella mostra risparmio, copertura e payback reali del fotovoltaico in bolletta.

Tabella comparativa 2025: risparmio, copertura, payback

Per aiutarti a decidere, ecco numeri medi con un profilo familiare standard.

ScenarioRisparmio annuoCopertura consumiPayback tipico
Senza accumulo500–800 €30–40%8–11 anni
Con accumulo1.000–1.500 €70–80%5–8 anni

Nota: i valori variano con zona, ombre, prezzo energia, abitudini. Usali come bussola, non come promessa.

Integrazione con pompe di calore e mobilità elettrica

Qui il fotovoltaico offre il massimo. Una pompa di calore per acqua calda e riscaldamento usa l’energia prodotta dall’impianto nelle ore diurne. Se ricarichi l’auto in fascia solare, sposti decine di kWh al giorno su autoproduzione. In un caso tipico con 6 kW + batteria da 10 kWh + pompa di calore, l’autoconsumo supera spesso il 75% e i risparmi annuali sono tra 1.200 e 1.800 euro, a seconda delle abitudini e della zona. Questo perché converti spese in gas e benzina in kWh autoprodotti.

Fotovoltaico risparmio 2025: taglia la bolletta e recupera in 5 anni

Quanta capacità di accumulo mi serve?

Una regola pratica: 0,8–1,2 kWh di batteria per ogni kWp installato. Quindi 3–4 kWh per 3 kW; 5–8 kWh per 6 kW. Ma meglio basarsi sui tuoi consumi serali reali: guarda le tue bollette e l’uso serale invernale. Se accumuli più di quanto scarichi ogni notte, hai sovradimensionato. Se scarichi sempre al 100% e resti scoperto, forse serve più capacità. L’obiettivo è usare la batteria ogni giorno senza sprechi.

Casi studio e testimonianze reali (Italia 2025)

Vediamo ora un esempio concreto di impianto fotovoltaico da 3 kW senza accumulo per capire quanto si risparmia sulla bolletta nella realtà.

Analisi bollette reali: 3 kW senza accumulo

Analisi indipendenti di bollette elettriche su impianti da 3 kW senza accumulo mostrano risparmi per periodi bimestrali di 115–152 euro, coerenti con 660–810 euro/anno. L’insegnamento è chiaro: la gestione dei carichi conta. Usare lavatrice e boiler nelle ore solari fa salire l’autoconsumo e il risparmio. Il contesto conta: Nord con ombre e tetto Est/Ovest rende meno di un Sud ben esposto. Ma anche in condizioni non perfette, il rientro resta interessante con l’incentivo 50%.

Famiglia con 6 kW e batteria: cosa succede in pratica

Molte famiglie che hanno installato 6 kW con batteria raccontano coperture del 70–90% dei consumi. Il range di risparmio più citato è 1.200–1.800 euro/anno con abitudini “solari”: cicli di lavaggi di giorno, pompa di calore in fascia solare, ricarica auto verso mezzogiorno. Il payback riportato è spesso 6–8 anni, in linea con i calcoli. La differenza la fanno disciplina e tariffe: chi monitora e agisce sull’app dell’inverter, vince.

Community online italiane: bollette ridotte a meno di 40 €/mese

Storie frequenti nel 2025 parlano di bollette scese da 120–150 euro a meno di 40 euro al mese, con impianti da 4–6 kW e batteria. I pattern comuni? Sud Italia, tetti ben esposti, poche ombre, carichi spostati al giorno. Ma attenzione: sono testimonianze. Il tuo risultato dipende da irraggiamento locale, consumi, prezzi e qualità dell’installazione. Prendile come ispirazione, non come promessa certa. Le testimonianze reali confermano che il fotovoltaico risparmio porta benefici tangibili e prevedibili anche a lungo termine.

Il risparmio è garantito?

Il risparmio non è “garantito”, è “ragionevolmente prevedibile” con ipotesi trasparenti. Variabili come meteo, ombre, prezzi energia e uso reale incidono. Per aspettative realiste, chiedi: una simulazione oraria con dati meteo attendibili; ipotesi di autoconsumo esplicitate; due scenari di prezzo energia (prudente/alto); e un bilancio annuale da confrontare ogni anno con i kWh reali. Se i numeri tornano, la serenità cresce.

Scelta dell’installatore: qualità, preventivo, rischi

Ecco una guida pratica e una checklist essenziale per valutare e scegliere l’installatore giusto, evitando rischi e ottimizzando l’investimento nel fotovoltaico.

bolletta fotovoltaico

Checklist per scegliere un installatore affidabile

  • Qualifiche: abilitazioni elettriche e formazione FER; portfolio con referenze verificabili.
  • Trasparenza: moduli, inverter e batteria indicati con schede tecniche e garanzie (prodotto e rendimento).
  • Servizi inclusi: progettazione, pratiche edilizie, connessione, pratica GSE per Ritiro Dedicato, monitoraggio.
  • Sicurezza: verifiche strutturali del tetto, dispositivi di protezione, schema elettrico consegnato.
  • Post‑vendita: assistenza, SLA chiari, manutenzione programmata.

Voci di costo “nascoste” e come evitarle

Chiedi che il preventivo includa quadri elettrici, cavi di qualità, protezioni, pratiche comunali, eventuali rinforzi del tetto, ponteggi e collaudi. Domanda su eventuali adeguamenti del contatore, costi del distributore e pratiche paesaggistiche. Per manutenzione e assicurazione, prevedi un piccolo budget annuo. Leggi le clausole su tempi, penali e prestazioni minime. Un contratto chiaro evita sorprese e ritardi.

Come leggere e confrontare i preventivi

Valuta il costo per kWp, ma non solo. Guarda efficienza dell’inverter, garanzia lineare dei moduli, presenza di ottimizzatori dove servono, design delle stringhe in caso di ombre. Chiedi una simulazione di producibilità (kWh/anno) con dati meteo affidabili e ipotesi di perdite esplicitate. Verifica l’app di monitoraggio e l’assistenza. Due preventivi con lo stesso prezzo non sono uguali se differiscono le garanzie e il servizio.

Meglio azienda locale o grande player?

Dipende. Un’azienda locale può essere più rapida nel sopralluogo e nell’assistenza. Un grande player può avere prezzi più bassi per economie di scala e ricambi a magazzino. Se il sito è complesso (ombre, vincoli, tetto fragile), l’esperienza sul campo conta. Se è standard, può pesare il prezzo e il servizio post‑vendita. La scelta giusta è quella che riduce il rischio per te a parità di risultato.

Strategie per massimizzare il risparmio

Per mettere subito in pratica quanto detto, ecco alcune strategie operative per ottimizzare il risparmio energetico e aumentare l’autoconsumo.

Gestione intelligente dei carichi

Programma i carichi nelle ore di massima produzione: dalle 10 alle 16 in primavera‑estate, intorno a mezzogiorno in inverno. Usa timer o prese smart per lavatrice, lavastoviglie e boiler. Se hai batteria, imposta priorità: prima carico la batteria, poi attivo elettrodomestici se la produzione supera una soglia. Un target utile: puntare a oltre il 60% di autoconsumo senza batteria e oltre il 75% con batteria. Il risultato è immediato in bolletta.

Ottimizzazione fiscale e finanziaria

La detrazione 50% richiede capienza IRPEF: se in famiglia uno dei due ha più capienza, intestare le fatture a quella persona può essere strategico. Valuta finanziamenti green solo se il TAEG è allineato al ROI dell’impianto: se paghi interessi inferiori al risparmio annuo, l’operazione sta in piedi. Simula un cash flow a 10 anni con due scenari di prezzo energia. Evita il sovraindebitamento: la priorità è la sostenibilità dei pagamenti.

Monitoraggio e KPI da tenere d’occhio

Controlla pochi indicatori chiave: percentuale di autoconsumo; percentuale di autoproduzione sui consumi totali; kWh immessi e prelevati dalla rete; euro per kWh evitato in bolletta. Confronta la resa annua in kWh/kWp con la stima iniziale. Se noti scostamenti, indaga: possono essere ombre stagionali, polvere, malfunzionamenti o abitudini cambiate. Piccole correzioni riportano l’impianto ai numeri attesi. Con una gestione oculata dei carichi, il fotovoltaico risparmio può superare facilmente le aspettative iniziali.

Come pianificare gli elettrodomestici per risparmiare di più?

Meglio sequenziare che accendere tutto insieme. Se l’inverter è da 5–6 kW, evita di saturarlo con carichi contemporanei. Pianifica lavatrice alle 11, lavastoviglie alle 13, boiler tra le 12 e le 15. In estate, anticipa leggermente; in inverno, concentra a mezzogiorno. Se hai un weekend di sole, sfruttalo per le lavate più energivore. Sembra banale, ma così trasformi tanti kWh in euro risparmiati.

Domande frequenti

  1. Quando non conviene fare il fotovoltaico?

    Non conviene installare un impianto fotovoltaico se il tetto è molto ombreggiato tutto l’anno o orientato male, perché la produzione dell’impianto fotovoltaico risulterebbe inefficiente. Non è vantaggioso nemmeno se non si dispone di capienza IRPEF o di incentivi, oppure se i consumi di energia elettrica sono molto bassi (ad esempio un monolocale con meno di 1.000 kWh/anno). Anche i casi con costi strutturali elevati o vincoli edilizi, dove il fotovoltaico risparmio non copre l’investimento entro 12–15 anni, non sono convenienti. Infine, se si prevede di traslocare a breve senza valorizzare l’impianto fotovoltaico nella vendita, il risparmio economico sarebbe limitato.

  2. Quanto si risparmia con il fotovoltaico 6 kW con accumulo?

    Un impianto fotovoltaico da 6 kW con accumulo consente di risparmiare in bolletta fino a 1.000–1.500 euro l’anno, producendo energia elettrica pulita con i pannelli solari. In uno scenario con buona esposizione e batteria da 5–10 kWh, l’impianto fotovoltaico produce il 70–80% del fabbisogno energetico, riducendo i costi della bolletta e migliorando il risparmio energetico. Con un buon sistema di gestione carichi e fotovoltaico con accumulo, il risparmio che si può ottenere cresce ulteriormente, portando a un rientro dell’investimento tra 5 e 8 anni, soprattutto nelle zone più soleggiate. Investire nel fotovoltaico resta una delle scelte più intelligenti per chi vuole risparmiare sui costi in bolletta.

  3. Quanto si guadagna con un impianto fotovoltaico da 5 kW?

    Un impianto fotovoltaico da 5 kW permette di produrre energia tra 5.000 e 7.500 kWh all’anno, a seconda della posizione geografica e del tipo di impianto. Se l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico viene in gran parte autoconsumata, è possibile risparmiare sulla bolletta da 800 a 1.300 euro all’anno. In caso di vendita totale al GSE, il guadagno è inferiore, poiché il prezzo del Ritiro Dedicato è minore rispetto al valore dell’energia al dettaglio. Il vero risparmio economico si ottiene grazie all’autoconsumo e alla riduzione dei costi in bolletta, rendendo l’impianto fotovoltaico un investimento energetico sostenibile nel tempo.

  4. Quanto rende economicamente un impianto fotovoltaico da 100 kW?

    Un impianto fotovoltaico da 100 kW può produrre energia elettrica pari a 100.000–150.000 kWh l’anno, coprendo gran parte del fabbisogno energetico di un’attività. L’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico consente di risparmiare in bolletta fino a 20.000–35.000 euro l’anno, a seconda del livello di autoconsumo e della zona geografica. La produzione dell’impianto fotovoltaico dipende molto dall’esposizione dei pannelli solari e dai consumi diurni. Investire in un impianto fotovoltaico con batterie o fotovoltaico con accumulo permette di massimizzare il risparmio energetico e accorciare il payback a 5–8 anni, garantendo un ottimo risparmio economico nel lungo periodo.

  5. Quanto si può guadagnare con un impianto fotovoltaico da 200 kW?

    Un impianto fotovoltaico da 200 kW può produrre energia fino a 200.000–300.000 kWh/anno, generando un fotovoltaico risparmio rilevante. Se l’azienda consuma la maggior parte dell’energia prodotta da un impianto fotovoltaico, il risparmio sui costi in bolletta può superare decine di migliaia di euro all’anno. Quando l’impianto fotovoltaico è ben dimensionato rispetto ai carichi diurni, la produzione dell’impianto fotovoltaico copre buona parte del consumo energetico, riducendo fortemente i costi della bolletta. In modalità “vendita pura”, invece, il ritorno dipende dal prezzo dell’energia e dai costi di connessione alla rete elettrica, risultando più lento. Tuttavia, investire nel fotovoltaico resta una strategia efficace per risparmiare sui costi e migliorare l’efficienza energetica aziendale.

  6. Quanto si guadagna con 50 kW di fotovoltaico?

    Con un impianto fotovoltaico da 50 kW, dotato di pannelli solari efficienti, si può produrre energia elettrica pari a 50.000–75.000 kWh/anno. In aziende con elevato fabbisogno energetico diurno, la quota di energia prodotta dall’impianto fotovoltaico utilizzata direttamente permette di risparmiare in bolletta cifre significative. Il risparmio economico può arrivare a decine di migliaia di euro in pochi anni, soprattutto se si scelgono soluzioni di fotovoltaico con accumulo. Se invece gran parte dell’energia viene immessa in rete elettrica, i guadagni dipendono dal prezzo del RID, risultando inferiori. In ogni caso, investire in un impianto fotovoltaico è una mossa vincente per calcolare quanto si risparmia e ottimizzare i costi in bolletta nel lungo termine.

  7. Il punto chiave è: il fotovoltaico conviene oggi?

    Sì, nel 2025 il fotovoltaico risparmio è concreto e accessibile. I costi per installare un impianto fotovoltaico si sono ridotti, gli incentivi fiscali coprono fino al 50% e la produzione dell’impianto fotovoltaico è più efficiente grazie alle nuove tecnologie. Un impianto fotovoltaico con accumulo permette di risparmiare in bolletta, soddisfare il proprio fabbisogno energetico e ottenere un notevole risparmio energetico. Conviene soprattutto se si hanno consumi di energia elettrica diurni, pannelli solari ben esposti e intenzione di investire nel fotovoltaico per il lungo periodo. Conviene meno se il tetto è in ombra o se i costi della bolletta sono già bassissimi. In generale, il fotovoltaico è possibile ovunque, ma il risparmio che si può ottenere dipende da come si calcola il risparmio e da quanto si sfrutta l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico.

Riferimenti

https://www.arera.it

https://www.terna.it

https://www.efficienzaenergetica.enea.it